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Lo Scacciapensieri

Cos’è lo scacciapensieri

Lo Scacciapensieri (che suonato “caccia via i cattivi pensieri“) é uno strumento tradizionale dalle origini antichissime. Ne é noto l’uso fin dai tempi dei romani, che lo esportarono anche in Francia, Gran Bretagna e India. Da recenti scoperte, pare che lo suonassero perfino i Cinesi!

Com’è fatto lo scacciapensieri

Lo strumento é costruito in metallo, é ripiegato su se stesso a formare un ferro di cavallo, e presenta una sottile lamella al centro che vibrando emette il caratteristico suono. Si suona ponendo l’estremità con l’ancia libera poggiata sugli incisivi e pizzicando la lamella con un dito. La variazione del suono si può ottenere variando la posizione di lingua e conformazione della bocca (ulteriori variazioni al suono posso essere quelle procurate dalla respirazione o dall’utilizzo delle corde vocali contemporeaneamente a quello della lamella).

Suonare questo strumento può essere anche doloroso e può rovinare i denti, pertanto un modo sicuro per esibirsi con lo scacciapensieri é posizionare l’ancia libera davanti ai denti. Per quanto ci possa sembrare strano (perché in Italia lo attribuiamo culturalmente alla Sicilia, ma in realtà il più grande centro di produzione italiano era in Piemonte), i maggiori produttori dello strumento sono gli austriaci e gli inglesi.

Lo scacciapensieri nella musica popolare

Nel nostro paese (Italia), possiamo trovare lo scacciapensieri in Sardegna (trunfa) e ovviamente in Sicilia (marranzànu, mariuolu, marauni e ngannalarruni) dove viene spesso impiegato nella Tarantella insieme a friscaletto e fisarmonica. L’immagine del siciliano che suona lo scacciapensieri é radicata nella nostra mente grazie anche al cinema (soprattutto il Western americano con le musiche di Ennio Morricone). In Campania abbiamo la “tromma“.

Lo Scacciapensieri. Musica popolare.

Lo scacciapensieri nel mondo

Possiamo trovare lo scacciapensieri sotto altro nome e forma (e materiale), anche in Turchia (xomus), nelle Filippine (kubing e afiw), in Pakistan (changu) e nella Siberia Russa (vargan).

Lo scacciapensieri é citato anche da Salvatore Quasimodo nella sua poesia “Strada di Agrigentum”, lo possiamo ascoltare alle molte feste popolari di sicilia e sardegna e, se sei fortunato, azionato da qualche pastore solitario che suona questo strumento per sentirsi meno solo.